Centralina Fari Xeno

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Centralina Fari xeno: com’è strutturata.

L’impianto di illuminazione a scarica di xeno è costituito da:

1) La lampadina allo xeno.

La lampadina allo xeno è il componente che produce il fascio luminoso. A differenza delle lampade alogene (h1,h3,h7,h4 ecc.), essa non contiene un filamento che, diventando incandescente, emette luce, ma è una lampada cosiddetta "ad arco". La luce è di fatto emessa dal gas contenuto al suo interno, quando viene opportunamente pilotata. è vantaggiosa in quanto non presenta parti meccaniche soggette a rottura (il filamento è assente), e perchè ha un rendimento superiore; a parità di potenza assorbita, emette una maggior quantità di luce e dissipa meno calore.

2) La centralina.

La centralina è l’unità che pilota la lampadina, la quale, a differenza delle alogene, non funziona se alimentata con la tensione dell’impianto elettrico. Svolge due funzioni principali: l’innesco e la stabilizzazione di corrente. All’accensione, viene generato un picco di tensione, solitamente per scarica induttiva, di valore compreso tra i 20.000 e i 30.000 volt. Questo serve a ionizzare il gas (xeno) presente nel bulbo della lampada, rendendolo cosÌ conduttivo. Si ha quindi emissione di luce (si può notare un lampo all’accensione dei fari, in molte auto). La regolazione di corrente si rende necessaria in quanto, una volta che la scarica è innescata, l’intensità di corrente tende ad aumentare, e questo porterebbe alla distruzione del componente in breve tempo. Subentra quindi la funzione di regolazione dell’alimentazione, in modo da tenere la corrente di esercizio entro valori prefissati (in genere intorno ai 2200 Volt), e l’emissione luminosa costante.

3) Note sui Bixeno.

Le auto che dispongono dell’impianto Bixeno, comprendente cioè sia luci anabbaglianti che luci abbaglianti ad alta intensità, hanno lo stesso numero di lampade HID di quelle dotate di un normale impianto xeno. Alla commutazione nella posizione fissa di "luce abbagliante", il fascio di luce viene meccanicamente deflesso per illuminare la carreggiata in profondità. Queste vetture sono comunque dotate di lampade alogene nelle parabole degli abbaglianti, utili per esempio per fare i lampeggi, dato che tra l’innesco di una lampada allo xeno e il raggiungimento della piena capacità di output luminoso passano alcuni secondi, il che le rende inadatte per lo scopo.

All’interno dell’unità di gestione comunemente chiamata centralina, oltre al trasformatore-elevatore denominato “Ballast” è contenuto un modulo per il controllo di eventuali sbalzi di tensione a cui questi dispositivi sono molto sensibili, rendendosi di vitale importanza per garantirne il corretto funzionamento, specialmente nell’impiego automobilistico o motociclistico dove una serie di circostanze non favorisce il mantenersi di un valore di tensione stabile e costante. Questa tecnologia a confronto con le tradizionali lampade alogene, si distingue per una serie di vantaggi, tra cui:

In questi ultimi anni, si è molto diffuso nel campo automobilistico, ed in particolare per i sistemi di illuminazione, l’utilizzo di lampade che garantiscono una migliore resa rispetto alle lampade alogene ad incandescenza, trovando in commercio una assortita varietà di lampade che garantiscono elevate prestazioni.

Nelle lampade allo Xeno non esiste il classico filamento delle lampade tradizionali ad incandescenza, esse sono costituite da due elettrodi immersi in un’atmosfera di gas (Xeno) ad alta pressione, il tutto racchiuso all’ interno di un’ ampolla di vetro. Per il funzionamento di tale lampada, è necessario creare la condizione per ionizzare il gas in essa contenuto (Plasma), tale condizione avrà origine generando una scarica ad alta tensione, che produrrà l’arco voltaico generato tra gli elettrodi.

Infatti la tensione elettrica presente ai capi degli elettrodi avrà la capacità di superare la rigidità dielettrica (limite in cui il gas perde la sua proprietà di isolamento comportandosi da conduttore, permettendo il passaggio di corrente elettrica) del gas contenuto nell’ampolla innescando cosi tale scarica e dare origine ad una luce molto intensa e bianca con temperatura di colore simile a quella solare.

Per creare tale condizione è necessario trasformare la corrente continua a 12 volt in corrente alternata, ed a sua volta elevarla ad una tensione compresa tra i 20-30 kVolt, per poter innescare l’arco voltaico.

Centralina Fari xeno

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